Il percorso che propone l’autore prende le mosse dalla crisi del matrimonio così come la conosciamo ormai da diversi anni, ed in particolare pone al centro la questione della validità sacramentale del consenso emesso dai nubendi. Si individua nella legislazione canonica del CIC del 1983 una novità assoluta: l’attenzione agli atti interiori nella valutazione giuridica.
Questa apertura antropologica del diritto canonico chiama in causa in maniera diretta una visione antropologica adeguata a dire l’uomo alla luce della rivelazione. Senza tale presupposto si corre il rischio di esporsi a valutazioni di professionisti – psicologi e psichiatri – che non condividano quasi nulla della visione cristiana dell’uomo, arrivando così ad esprimere pareri peritali anche in forte contrasto con alcuni principi irrinunciabili per l’antropologia cristiana. In gioco, infatti, entra la stessa sacramentalità del matrimonio, osservata dal punto di vista della sua validità canonica.
Ed è qui che l’autore, analizzando prima il pensiero filosofico di Karol Wojtyla e dopo quello antropologico di Giovanni Paolo II, promulgatore del CIC del 1983, individua una chiave di lettura determinante. Tutto ciò, infatti, non è proposto soltanto come ipotesi di scuola, ma per arrivare a cogliere alcune prospettive pastorali decisive sia nella prassi ecclesiale della pastorale familiare, che nell’interpretazione di ciò che è pienamente umano nella codificazione canonica in ordine al sacramento del matrimonio.
Ed è qui che l’autore, analizzando prima il pensiero filosofico di Karol Wojtyla e dopo quello antropologico di Giovanni Paolo II, promulgatore del CIC del 1983, individua una chiave di lettura determinante. Tutto ciò, infatti, non è proposto soltanto come ipotesi di scuola, ma per arrivare a cogliere alcune prospettive pastorali decisive sia nella prassi ecclesiale della pastorale familiare, che nell’interpretazione di ciò che è pienamente umano nella codificazione canonica in ordine al sacramento del matrimonio.
Uno studio, dunque, che prende le mosse da una questione concreta e che vuole ritornare, dopo aver interrogato il pensiero antropologico di Giovanni Paolo II, ad illuminare l’annuncio di un Amore che chiama ad una unione fedele ed esclusiva gli uomini del nostro tempo.
LEONARDO BIANCALANI nato a Firenze nel 1971, è presbitero della Diocesi di Massa Marittima – Piombino. Nel 2003 ha conseguito il Dottorato in S. Teologia sotto la guida del professor Diego Pancaldo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale.
Costo del volume: 19,00 euro
Stampato da Edizioni Cantagalli – Siena
nel mese di Gennaio 2014