Scopi dell'istituzione

Un centro di ricerca e cultura teologica

La Toscana – e Firenze in particolare – rappresenta uno dei luoghi più significativi per lo sviluppo della cultura umanistica, sia per la sua antica tradizione che per l’odierna vivace operosità di molte istituzioni accademiche di alto livello, tra cui vanno ricordati, oltre all’Ateneo fiorentino, l’Istituto Universitario Europeo e diverse Università statunitensi.

Si è avvertita, anche negli ambienti culturali fiorentini, l’esigenza di una Facoltà di Teologia che sia al tempo stesso centro di formazione, d’informazione e di animazione della ricerca teologica all’interno della Toscana e dell’Italia centrale. Lo scopo di tale Facoltà è duplice:

  • elaborare in maniera più ampia e approfondita la riflessione sulla fede in modo da costituirsi come punto di riferimento sia per le Chiese e le loro problematiche teologiche, sia per tutti coloro che, credenti e non credenti, avvertono il bisogno di approfondire il sapere teologico e confrontarsi con il pensiero cristiano;
  • preparare licenziati e dottori in Teologia in grado di adempiere alle necessità dell’insegnamento nelle diverse istituzioni accademiche e non accademiche.

Un “osservatorio” antropologico

La Facoltà tende a costituirsi come un “osservatorio” antropologico in grado di guardare all’uomo in chiave teologica e rispondere alle domande emergenti in quest’ambito dal mondo contemporaneo. Si costituisce mediante due Licenze, in Teologia dogmatica e in Teologia biblica, aperte al confronto interdisciplinare consono agli scopi predetti.

Un centro di formazione alla metodologia teologica

Particolare cura verrà dedicata all’aspetto metodologico sia nell’impostazione generale, sia nei seminari di ricerca e nei corsi monografici. Tale attenzione, oltre a garantire la serietà della ricerca e dello studio, è necessaria per preparare i futuri docenti di Teologia.

Cenni storici

Lineamenti di una storia

La nascita della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale si colloca nell’ambito di una plurisecolare tradizione, sostanzialmente ininterrotta, di ricerche teologiche e umanistiche di cui Firenze è stata centro d’irradiazione.

Gli inizi

Nell’ambito del medioevo tardoscolastico e del primo umanesimo, una bolla di Clemente VI dall’incipit In suprema dignitatis (Avignone, 31 maggio 1348) costituiva lo Studium generale florentinum ossia l’Università degli studi, conferendo in perpetuo all’istituzione il diritto di addottorare in sacra pagina, in utroque iure e in medicina, non escluse eventuali altre discipline.

Nel marzo 1348 la peste aveva ucciso a Firenze quattro quinti degli abitanti. Nonostante ciò, nel 1364 anche l’altra massima guida della cristianità, l’imperatore Carlo IV, concedeva prerogative analoghe a quelle papali.

Il periodo umanistico

Un particolare riferimento alla Facoltà di Teologia dello Studio generale è contenuto nella bolla di Eugenio IV Etsi fides apostolica che mirava a garantire una maggiore oculatezza nella concessione del titolo magistrale in teologia. In quei decenni, lo Studio fu oggetto delle cure di sant’Antonino Pierozzi, Cancelliere in quanto arcivescovo di Firenze. Ed è anche il secolo in cui furono discepoli e maestri allo Studio, in teologia o in altre discipline ma comunque con evidenti interessi teologici, Giovanni Dominici, Marsilio Ficino, Agnolo Poliziano, Giano Lascaris: svariate, talora opposte, sensibilità, ma accomunate dall’interesse per le implicanze antropologiche della scientia Dei. Neppure l’istituzione di uno Studium generale a Pisa nel 1472 recò pregiudizio all’Università dei teologi di Firenze, nella quale erano impegnati studenti e docenti di tutti gli ordini religiosi presenti in città; né furono mortificate le humanae litterae, se una bolla di Leone X del 1515, oltre a riconfermare le antiche prerogative, concedeva al Vescovo di Firenze quella di laureare in erudizione poetica.

L’epoca moderna

Nei secoli XVI, XVII e XVIII l’Università di Firenze si specializzò sempre più nelle discipline teologiche, pur coltivando la peculiare tradizione storica e filologica di cui furono testimoni Pier Vettori, Scipione Ammirato, il cardinale agostiniano Enrico Noris, Giovanni Lami e Angelo Maria Bandini. Tra i riconoscimenti che l’Università di Firenze ottenne da parte della sede pontificia, ricordiamo:

1725 - breve di Benedetto XIII;

1857 - lettera apostolica Gravissimas inter Apostolici di Pio IX, che concedeva il privilegio del titolo di “pontificia”;

1895 - approvazione di Leone XIII dei nuovi statuti che garantivano serietà agli studi nell’ambito della universa theologia.

Il Novecento

Sono da ricordare alcune presenze significative nelle espressioni culturali delle istituzioni cittadine, come mons. Emilio Sanesi e don Tebaldo Pellizzari, nella prima metà del secolo.

Il card. Alfonso Maria Mistrangelo, attento alla cultura del tempo come i confratelli scolopi di Firenze, i padri Giovannozzi, Pistelli e Manni, aveva ulteriormente promosso gli studi. Ma nel 1931, con la Costituzione apostolica Deus scientiarum Dominus, Pio XI, pur citando espressamente l’Università fiorentina, sospese a tutte le Università ecclesiastiche il diritto di concedere gradi accademici finché non avessero riorganizzato i loro quadri in conformità a nuove istruzioni. I teologi fiorentini presero atto di quella normativa. In attesa di espletare gli adempimenti richiesti, l’attività dell’Università dei teologi, come ancora si chiamava, fu temporaneamente sospesa: in tal senso va intesa l’espressione ipsa quievit, «fu in quiescenza», che figura nel decreto Attenta rogatione, promulgato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica nel 1976.

Ai nostri tempi

Pur «in quiescenza» lo Studio, allora esclusivamente Studio del Seminario fiorentino, contribuì alla formazione di diverse generazioni di sacerdoti e religiosi ed ebbe nel suo corpo docente figure rilevanti del cattolicesimo e della vita ecclesiale fiorentina e italiana. Basti ricordare padre Stanislao Bellandi OESA, padre Reginaldo Santilli OP, padre Lino Randellini OFM, don Divo Barsotti, padre Samuele Olivieri OFM, mons. Raffaello Parenti, i vescovi mons. Enrico Bartoletti e mons. Giuliano Agresti. Fra gli studenti Lorenzo Milani e Silvano Piovanelli.

Grazie alla convinta e costante opera di promozione degli arcivescovi e cardinali Ermenegildo Florit e Giovanni Benelli, nel 1976 lo Studio Teologico fu affiliato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana con il decreto Attenta rogatione, sopra citato.

Nel 1986, dopo diversi anni di preparazione, venne inoltrata all’esame della Congregazione per l’Educazione Cattolica la documentazione volta a trasformare lo Studio in Facoltà Teologica. Un ruolo importante in tutto ciò fu svolto da docenti come mons. Valerio Mannucci, già preside dello Studio Teologico Fiorentino, e mons. Enrico Chiavacci.

Nello stesso 1986, in data 18 giugno, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana riconobbe «l’opportunità di dotare il centro Italia di una Facoltà teologica e la qualificazione di Firenze ad essere sede di tale istituzione». Al tempo stesso suggeriva «che l’istituenda Facoltà si preoccupasse di sostenere e promuovere la cultura teologica nel territorio dell’Italia centrale, anche con gli opportuni collegamenti con le istituzioni teologiche promosse da diocesi e regioni limitrofe».

Il decreto di aggregazione alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana, intitolato In urbe Florentia, emanato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica il 5 marzo 1990 e rinnovato il 16 gennaio 1995, riconoscendo la secolare vocazione teologica di Firenze, confermava il recente impegno e, in relazione alle nuove esigenze spirituali, incoraggiava ad affrontare con sempre maggiore attenzione e competenza le molteplici problematiche religiose attorno al tema centrale dell’uomo.

L’8 settembre 1997, con il decreto Florentiae, clarissima in urbe, è costituita dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale con sede in Firenze.

Autorità Accademiche

PRESIDE
Prof. Basilio Petrà (preside@teofir.it)
Presbitero, Diocesi di Prato
 

VICEPRESIDE
Prof. Gianni Cioli (vicepreside@teofir.it)
Presbitero, Diocesi di Firenze
 

GRAN CANCELLIERE
S. Em. Card. Giuseppe Betori
Arcivescovo di Firenze
 

COMMISSIONE EPISCOPALE

  1. S.Em. Card. Giuseppe Betori
  2. Ecc. Mons. Mario Meini
  3. Ecc. Mons. Fausto Tardelli

 

CONSIGLIO DI FACOLTÀ

Preside: Prof. Basilio Petrà
Vicepreside: Prof. Gianni Cioli
Prof. Andrea Bellandi
Prof. Filippo Belli
Prof. Andrea Drigani
Prof. Alfredo Jacopozzi
Prof. Carlo Nardi
Prof. Angelo Pellegrini
Prof. Benedetto Rossi
Prof. Stefano Tarochhi
Prof. Fabio Tonizzi
Prof. Athos Turchi
Un rappresentante studenti del Quinquennio
Un rappresentante studenti della Licenza

Officiali

SEGRETARIO GENERALE
Prof. Marco Pierazzi
Presbitero, Diocesi di Fiesole
Ricevimento: su appuntamento (segretario@teofir.it)  

DIRETTORE DELLA BIBLIOTECA
Prof. Angelo Pellegrini
Presbitero, Diocesi di Firenze
Ricevimento: su appuntamento (direttore@teofir.it)  

ECONOMO
Rag. Marco Pianorsi
Laico, Diocesi di Firenze
Ricevimento: su appuntamento (economo@teofir.it)

Docenti

Docenti testo da inserire

Statuto

STATUTO AGGIORNATO AL 2013

LIBRO DEI REGOLAMENTI anno 2014, scaricabile in *.pdf (369 KB)

REGOLAMENTO DEL DOTTORATO edizione 2015, scaricabile in *.pdf (285 KB)

 

Costituzione Apostolica Sapientia christiana

 

GRAN CANCELLIERE
S. Em. Card. Giuseppe Betori
Arcivescovo di Firenze

COMMISSIONE EPISCOPALE
S. Em. Card. Giuseppe Betori
S. Ecc. Mons. Mario Meini
S. Ecc. Mons. Fausto Tardelli

PRESIDE
Prof. Basilio Petrà (preside@teofir.it)
Presbitero, Diocesi di Firenze

VICEPRESIDE
Prof. Giovanni Cioli (vicepreside@teofir.it)
Presbitero, Diocesi di Firenze

CONSIGLIO DI FACOLTA'
Preside: Prof. Basilio Petrà
Vicepreside: Prof. Giovanni Cioli
Prof. Stefano Tarocchi
Prof. Gilberto Aranci
Prof. Andrea Bellandi
Prof. Filippo Belli
Prof. Andrea Drigani
Prof. Alfredo Jacopozzi
Prof. Luca Mazzinghi
Prof. Carlo Nardi
Prof. Angelo Pellegrini
Prof. Benedetto Rossi
Rappresentante studenti della Licenza
Rappresentante studenti del Quinquennio