Scuola di Alta Formazione in Teologia e Arti
Scuola di Alta Formazione in Teologia e Arti
Teologia dello spazio sacro
Codice Insegnamento: TEA027
Anno di corso: 1
Tipo di insegnamento: Corso Obbligatorio
Crediti: 4
Ore: 24
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale
Indirizzi
-
- indirizzo unico
Docenti
Il metodo proposto permetterà di evitare, sia di affrontare lo spazio sacro secondo un approccio intellettualizzato o meramente funzionalistico, sia di scivolare nelle derive allegoriche o storiciste. Uno degli obiettivi sarà quello di fornire al teologo metafore con le quali esprimersi nel definire uno spazio sacro evitando concetti teologici astratti, staccati dalla realtà degli edifici costruiti o da costruire e che sono lontani dalle immagini che hanno permesso e permettono di mettere in opera spazi d'esperienza nel sacro. In questo modo si potrà passare dalla domanda sul significato a quella inerente alla modalità di trasformazione, all’efficacia dell’esperienza “patita” a cui deve poter rispondere colui che affronta l’osservazione, l’analisi e lo studio dello spazio sacro. Lo studio permetterà altresì di affrontare le azioni e i gesti del corpo strettamente legati allo spazio che li genera, li fa “patire”, li trasforma, aprendoli al livello simbolico. Lo spazio sarà dunque compreso come parte necessaria e fondamentale di un sistema complesso a cui è strettamente legato secondo una modalità di interdipendenza circolare: la liturgia.
Programma:
Il presente corso si pone lo scopo di affrontare la teologia dello spazio sacro indagando il legame tra lo spazio e il rito a partire dall'analisi delle metafore spaziali fondamentali. Verrà analizzato l'aspetto non accessorio dello spazio nel rito attraverso alcune intuizioni di Romano Guardini, gli studi di antropologia culturale che si sono occupati di soglia come Arnold van Gennep e Victor Turner, il tema della preminenza data al corpo nello spazio negli scritti di David Parkin, Catherine Bell e Jonathan Smith e, tra gli storici delle religioni, i fondamentali lavori di Mircea Eliade fino agli architetti/semiologi quali Manar Hammad e Albert Levy. A partire dunque dagli studi condotti sulle metafore intese come fondamento del pensiero, del gesto, dell'esperienza estetica e del rituale, si individueranno, basandosi sui testi eucologici del Messale, le esperienze originanti sulle quali hanno preso forma quelle metafore spaziali che si rivelano fondamentali ai fini della costruzione dell'edificio liturgico. Si dimostrerà come le azioni rituali sono compiute e generate nello spazio sacro e dallo spazio sacro. Lo spazio è inteso come ambiente in grado di costringere ad agire attivamente e passivamente in un certo modo, facendo "patire" delle esperienze trasformanti, liminali, sempre dispiegate nell'orizzonte escatologico e prolettico delle celebrazioni liturgiche. Quindi, sondando un campo noto, il Messale, con un approccio in parte innovativo, si passerà all'individuazione di quelle metafore spaziali fondamentali nate dall'esperienza dell'uomo "rituale" entro lo specifico cristiano. Queste rendono possibile comprendere le esperienze spaziali originanti sottese, affinché le si possano mettere in opera e "patire" nel rito, nel e con l'edificio liturgico di nuova progettazione. Saranno quindi analizzati molteplici esempi per esplicitare le differenti questioni teoriche. I temi principali: Lo spazio percepito Lo spazio sacro come luogo di esperienza religiosa grazie alla liminalità La soglia come luogo di trasformazione Come il rito trasforma spazio e tempo e questi plasmano il corpo dei partecipanti L’edificio liturgico come spazializzazione del tempo della vita del cristiano Le metafore spaziali, scaturite dall'esperienza rituale, costituiscono il pensiero teologico liturgico su cui si fonda il corpus eucologico I movimenti fondamentali dell’esperienza religiosa: discensionale, ascensionale, di attraversamento Le quattro metafore fondamentali dello spazio sacro: alto, oltre, centro, altro/Altro
Avvertenze:
Bibliografia:
C. Bell, Ritual theory, ritual practice, New York-Oxford, Oxford University Press, 2009.