Teologia Sociale
Anno Accademico 2025/2026
“La Dottrina Sociale ci educa a riconoscere che più importante dei problemi, o delle risposte a essi, è il modo in cui li affrontiamo, con criteri di valutazione e principi etici e con l’apertura alla grazia di Dio. Voi avete l’opportunità di mostrare che la Dottrina Sociale della Chiesa, con il suo proprio sguardo antropologico, intende favorire un vero accesso alle questioni sociali: non vuole alzare la bandiera del possesso della verità, né in merito all’analisi dei problemi, né nella loro risoluzione. In tali questioni è più importante saper avvicinarsi, che dare una risposta affrettata sul perché una cosa è successa o su come superarla. L’obiettivo è imparare ad affrontare i problemi, che sono sempre diversi, perché ogni generazione è nuova, con nuove sfide, nuovi sogni, nuove domande”
(Leone XIV, Discorso ai membri della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, Sala Clementina, 17 maggio 2025)
L’Istituto di ricerca di Teologia Sociale nasce all’interno della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, ai sensi dell'articolo 52 dello Statuto, con lo scopo di svolgere studi nell’ambito della Dottrina Sociale della Chiesa, che nel rigore scientifico della ricerca teologica abbia chiaro il riferimento costante all’azione sociale della Chiesa, quindi a una dimensione pastorale. Questo ultimo aggettivo esprime la volontà di tradurre i principi di fede e la riflessione su di essi in una dimensione di analisi, di formazione, di ermeneutica per dare un fondamento solido alla prassi di comunicazione, relazione e intervento per la promozione umana. Tutto ciò avverrà attraverso il recupero del contributo della grande tradizione ecclesiale e culturale di Firenze, da don Facibeni e don Milani, fino ad arrivare alla figura del sindaco Giorgio La Pira.
Il coordinatore dell’Istituto di ricerca è il prof. Andrea Bigalli.
Il riferimento più diretto e importante per l’Istituto di ricerca in Teologia sociale è certamente il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, curato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace su incarico di Giovanni Paolo II e pubblicato nel 2005. Attraverso gli argomenti trattati si può trovare indicazione della riflessione da mettere in atto attraverso le varie Encicliche dedicate alla tematica sociale, tenendo conto che gli anni successivi si sono caratterizzati per un ulteriore incremento dei documenti cogenti alla Dottrina Sociale della Chiesa, a partire dal Magistero di Benedetto XVI e di Francesco (in particolare le lettere Laudato sii e la Fratelli tutti), a indicare come le coordinate storiche su cui siamo transitati sono segnate dalla crescente importanza per la Chiesa di una riflessione sulla storia, la socialità, le potenzialità del pensiero teologico.
Il passaggio fondamentale segnato dalla Pacem in Terris di Giovanni XXIII con l’attenzione al tema dei diritti umani offre un primo orientamento: non esiste tema della Dottrina Sociale della Chiesa che non si possa trattare attraverso questa prospettiva dei diritti umani, campo di incontro tra le varie culture che tessono la contemporaneità.
Al primo livello in tal senso si colloca la centralità della persona umana, nella dimensione del principio personalista che sempre ha improntato pensiero e azione ecclesiale.
I principi fondamentali del bene comune, della sussidiarietà e della solidarietà si compongono nel tema della destinazione universale dei beni: è il grande orizzonte della giustizia, che secondo l’intuizione di Papa Francesco va riletta nell’orizzonte della pace e dell’ecologia integrale. Questi temi sono ormai basilari in relazione alla prospettiva del futuro: non solo pensando alla sopravvivenza del genere umano, ma nella prospettiva delle relazioni interpersonali, transculturali, del dialogo interreligioso. Un corso su migrazioni e dialogo tra le varie comunità etniche avrebbe grande utilità per molti enti che operano nel settore sociale: nonché per operatori pastorali delle varie comunità di fede. Qui si colloca il tema del diritto, da articolare con il tema della legalità. Quest’ultimo in particolare si esprime propriamente nell’analisi della criminalità di stampo mafioso, vista anche la sua articolazione in relazione alla Chiesa. Un occhio di attenzione sarà rivolto alla realtà del carcere.
Il lavoro è un altro ambito a cui porre grande attenzione, che ha visto negli anni scorsi una serie di attività formative in costante e necessario aumento, in relazione al tema dell’economia, dove è importante porre attenzione alle dinamiche in atto in quella che si potrebbe denominare “economia neoliberista”, per cui il lavoro non offre più una tutela efficace rispetto alla povertà.
È preoccupazione dell’Istituto trattare le tematiche della povertà, del disagio sociale, della marginalità: sono gli ambiti diretti in cui la comunità ecclesiale, della quale siamo a servizio, deve esercitare il grande ministero della carità. La dimensione ecclesiale della carità assume un ruolo sempre più importante: affinché essa non si limiti all’assistenzialismo e non si riduca, al contempo, a puro e semplice attivismo sociale, deve sempre aver presente la fortissima radice evangelica. Le Caritas diocesane e gli altri enti preposti sono partner fisiologici di tale proposta, per docenze e partecipazione. L’attenzione ai poveri e ai sofferenti è il grande orizzonte della Dottrina Sociale della Chiesa, una prospettiva culturale che è quanto più rilevante tanto più la povertà stessa e il disagio sociale aumentano.
Le strutture politiche della società diventano un ambito su cui porre correlazione e far confluire gli altri temi introdotti. Proprio la formazione alla politica diventa la possibilità di trovare una prospettiva di studio che sia di sintesi rispetto alle altre tematiche, dato che di fatto tutte le problematiche che si potrebbero affrontare pongono il problema della loro possibile realizzazione storica: ed essa è proprio il compito di quella che Paolo VI definiva una forma di realizzazione della carità.
Il tema delle comunicazioni sociali, che non troviamo direttamente espresso dal Compendio, è nei 20 anni che ci separano dalla sua diffusione, un argomento la cui importanza è cresciuta a dismisura. Letto nella prospettiva di decifrazione delle molte incognite e delle indubbie potenzialità che vi si sottostanno divine oggetto di uno studio che dimostra la sua utilità, per esempio pensando alle famiglie e alla educazione delle prossime generazioni.
Sicuramente, secondo le dinamiche di lavoro su cui la Santa Sede ha molto elaborato negli ultimi tempi, l’Intelligenza Artificiale non è solo l’argomento più in voga adesso: è davvero la prospettiva con cui analizzare molte delle tesi finora enunciate, per una lettura dell’attualità che tenga conto delle nuove realtà (e virtualità) che stanno avvenendo.
Una indicazione particolarmente significativa ci giunge con l’idea che sia urgente occuparsi, in chiave di studio e analisi, della gestione, la finalizzazione al bene comune e la riconversione (dove ciò è realizzabile) in prospettiva ecologica del patrimonio dei beni delle chiese locali: in particolare per l’amministrazione diretta delle comunità parrocchiali (a partire dai membri stessi delle comunità, vero bene da amministrare al meglio, per giungere all’enorme patrimonio artistico che ci troviamo a dover custodire e valorizzare quanto più sia possibile). Dal clero ai componenti dei COPAE, l’interesse dovrebbe essere garantito.
Il Compendio dedica molto spazio di riflessione al tema della famiglia: intesa come angolo di visuale sulla socialità diviene un altro argomento da trattare trasversalmente, soprattutto in relazione all’intuizione sull’importanza di un’ecologia umana. L’attenzione alle dinamiche familiari – che non occupa lo spazio da riservare all’opportuna azione pastorale delle diocesi, così come ovviamente riguardo alle altre tematiche proposte – potrebbe concretizzarsi nella ideazione di un corso sui sistemi di comunicazione di massa. Come già accennato il tema della vita familiare può essere interdisciplinare e occasione di un approccio alle materie molto concreto.
Nella prospettiva di un servizio sociale offerto alla realtà ecclesiale e al corpus sociale, l’Istituto di ricerca, oltre alla attività di ricerca, offre percorsi di formazione in Teologia Sociale a tutti coloro che svolgono delle attività nell’ambito di associazioni, enti sociali pubblici e privati, sindacati, ordini professionali. Tutto ciò, sia guardando ai ruoli professionali, sia al mondo del volontariato, che ha bisogno certo di formazione professionale ma anche di motivare e strutturare i propri quadri. Sono esclusi coloro che provengono dai partiti politici, a meno che non lo facciano per motivi personali.
Si rivolge in particolare alle diverse figure professionali chiamate a favorire il dialogo e la collaborazione fra persone appartenenti alle diverse tradizioni nei contesti sociali. Una particolare attenzione è rivolta a coloro che lavorano nei settori produttivi e negli ambiti liminali della vita sociale (carceri, assistenza sociale, attività educative e assistenza sanitaria). Le competenze acquisite nel percorso di studi sono inoltre proprie dei mediatori interculturali e interreligiosi, potendo contare, tra l’altro, dell’apporto scientifico dell'Istituto di ricerca in Scienze Religiose della medesima Facoltà Teologica dell’Italia Centrale.
I progetti dell’Istituto di ricerca in Teologia sociale del prossimo Anno Accademico saranno resi noti nella prima settimana di settembre.
Micaela Frulli | Università degli Studi di Firenze |
Patrizia Giunti | Università degli Studi di Firenze |
Luigi Mariano Guzzo | Università degli Studi di Pisa |
Simone Morandini | Facoltà di Studi Ecumenici San Bernardino Venezia |
Gian Carlo Perego | Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa, Presidente della Commissione della CEI per le migrazioni |
Emanuele Rossi | Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa |
Riccardo Saccenti | Università degli Studi di Bergamo |
Andrea Simoncini | Università degli Studi di Firenze |
Debora Spini | New York University in Florence, Centro Studi Confronti |
Preiscrizione
Attivi la procedura di iscrizione compilando il form.
Sarà ricontattato dalla Segreteria.